Dal Gargano al Salento, una cultura agricola millenaria, un’identità fortissima fatta di bei paesaggi, mare, terra di prodotti buoni come gli olivi, di cui è ricca. Profumi di erbe e ortaggi da inebriare…

Nel fervore dei Fuori Salone anzi dei Fuori Bit (Fiera del Turismo) milanesi, domenica due aprile nella location Kitchen Loft un trio di cuochi pugliesi con provenienze di città diverse ha regalato ai presenti racconti e assaggi della loro amata terra.

Più che uno showcooking è stato uno spettacolo di intrattenimento puro, poichè Domenico Cilenti (“Porta di Basso”- Peschici (FG) “I laghi e il mare del Gargano”), Nicola Russo (“Al Primo Piano” Foggia, “La cucina terrazzana”) e Rosario di Donna (“U vulesce” Cerignola (FG) “Il tavoliere del Granarso”) sono stati dei veri “animatori” e ambasciatori di una regione, che come ha dichiarato l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Puglia Leonardo di Gioia “è consapevole di un turismo enogastronomico come ricchezza”, dove attraverso i prodotti della tradizione è possibile tracciare suggestivi itinerari, rispettando qualità e attestando tracciabilità e provenienza.

Ma veniamo alla parte più “gustosa”, e sorprendiamoci perchè per chi come me dissocia la Puglia dalla cucina gourmet, scoprirà invece che esiste anche quella !

Domenico Cilenti, è uno degli chef di spicco della cucina d’innovazione pugliese. Prodotti biologici,  biodinamici o selvatici, e una cucina audace nel suo ristorante che nel 2003 è nelle guide Michelin, Gambero rosso e l’Espresso. Diversi i premi ricevuti e le iniziative avviate, come l’evento “We are in Puglia”e il “Gourmettino” a Firenze, location di sapori del territorio.

La ricetta proposta a Milano è il Baccalà mantecato con salicornia e mandorle in salsa di datterino salsato.

Nicola Russo rappresenta la cucina terrazzana, ovvero tradizionale, quella dei  “Terrazzani”, i braccianti agricoli di una volta. Una sperimentazione continua negli anni con i prodotti della sua amata Puglia, anche quelli più insoliti.

Ci ha preparato Semola battuta con ombelico di venere, brodetto di Alici e ristretto di pepe.

(L’ombelico di venere è una pianta carnosa commestibile e ricca di proprietà)

Rosario DiDonna

La fortuna di provenire da una generazione di “cuochi”e un talento spiccato per la buona cucina. Nel 2000 apre un’osteria chiamata U’ Vulesce ,che significa la voglia , si di mangiare i suoi piatti.

Attento, curioso, creativo, sempre alla ricerca del nuovo da misurare con il passato e le tradizioni è Ambasciatore del gusto Foodscovery (www.foodscovery.com) .

La sua ricetta, Assoluto di Patata,  un’esplosione di gusto. Una semplice patata cotta e  arricchita da fonduta di caciocavallo podolico, servita su granella di grano arso e tartufo.

Data la serata a tema Puglia, gli chef hanno voluto anche accontentare la tradizione con un bel piatto di orecchiette.

Una serata che ha dato valore a una regione, all’Italia, al mestiere degli Chef, che mai devono “accontentarsi” e continuare a conoscere anzi a voler conoscere la propria storia per poterla raccontare con le novità nei piatti.

 

 

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