Berberè è un nome esotico che significa mix di spezie ed è il nome che  è stato dato alla catena di pizzerie pop per richiamare il mix di esperienze dei suoi fondatori in cucina, design e retail. Ma anche un mix di genialità e caparbietà. L’ultima sua apertura è recentissima vicino alla stazione Milano Centrale, in via Cappellini 18\A, per  Berbere  a Milano è il terzo locale, gli altri sono in zona Isola e sui Navigli. E così sale a 10 il numero per le pizzerie Berberè che stanno conquistando sempre più pizzalovers. La scelta di aprire in Centrale è strategicamente perfetta data la vivacità della zona, e la sua riqualificazione con nuovi locali moderni e ben frequentati.

Berberè Isola Milano

Berberè si trova poi a Bologna, a Torino, a Firenze, Roma , Verona ed è presente anche a Londra con il nome di #RadioAlice (la storica radio libera bolognese anni 70).

Matteo e Salvatore Aloe

Si può parlare già di un “Brand” di successo, il brand di una “pizza pop”, presentata ai commensali in 8 spicchi cosi da favorirne gli assaggi. I creatori di questo format sono i fratelli calabresi Matteo e Salvatore Aloe, rispettivamente Chef e imprenditore trapiantati a Bologna. Hanno pensato nel 2010 di portare una pizza di qualità a Bologna, che secondo loro mancava. Tutto deve essere ottimo, dalle farine al pomodoro e  i prodotti devono avere una filiera controllata, con  la scelta di piccoli produttori con cui collaborare.  Così nella guarnitura delle pizze ( fatte con lievito madre vivo e cotta a una temperatura più bassa rispetto a come si fa di solito e più lentamente) gli ingredienti utilizzati sono il Pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, il Fiordilatte bio Querceta, le carni della Macelleria Zivieri di Monzuno (BO), i capperi di Salina, la bufala bio Ponterè di Cancello ed Arnone, la ‘Nduja di Spilinga. Presenti anche alcuni presidi Slow Food come la   mozzarella di bufala. Insomma una pizza che fa molto bene al gusto e alla vista oltre ad essere super nutriente (ma leggera ci tengono a sottolinearlo).  Ma solo la pizza non basta “Il personale è importantissimo” racconta Salvatore Aloe ” Mi occupo io della formazione tecnica, si tratta di impasti delicatissimi, che vanno seguiti”. Tutte le persone che lavorano da Berberè  vengono preparate su tecnica e consapevolezza di quale è il risultato che si vuole ottenere e perchè.

La loro pizza a lievitazione naturale fatta con  ingredienti stagionali biologici e presentata in versioni originali potrebbe bastare sola come ragione per frequentare Berberè, ma non finisce qui. La voglia di andarci e di ritornarci viene stimolata dall’atmosfera conviviale, dal servizio simpatico, dal design differente in ogni Berberè ma con un’identità riconoscibilissima , moderno e colorato caratterizzato da wall-painting, un locale pop e un pò vintage con tanto di web radio #PizzaorVinyl in filodiffusione nelle pizzerie. Non è il solito posto, si respira un po’ di Bologna in qualche modo..è una pizzeria che diventa un po’ un “circolo” , un locale che vuole essere anche testimone di quello che succede nei quartieri in cui è ubicato, dando spazio a persone, squarci di storie raccolte nel  bookmagazine 24 Hour Pizza People

I Tre Spicchi nella sezione “Pizza a degustazione” della guida Le pizzerie d’Italia 2019 del Gambero Rosso non sono un caso.

E allora veniamo alle pizze:  sono sedici  le proposte che spaziano da quelle classiche a quelle più ricercate o azzardate (mortadella e patate) con alcune scelte vegetariane tipo la  “Zucchine al forno, feta, olive nere, cipolle rosse marinate e fiordilatte”, la “Peperoni del Piquillo in crema, cipolla bianca stufata, olive nere, capperi di Salina, prezzemolo”, la “Melanzane al forno, pomodoro, ricotta affumicata grattugiata, fiordilatte, basilico”.

E allora tanto successo agli Aloe Bros!

www.berbere.it

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