Salvaguardare e promuovere il nostro patrimonio alimentare,  la nostra cultura gastronomica in Italia e al’Estero è da oltre sessantacinque anni l’obiettivo primario dell’ #AccademiaItalianadellaCucina fondata dal celebre giornalista Orio Vergani nel 1953.

Paolo Petroni e Carlo Petrini

Il prestigioso Premio Orio Vergani viene assegnato a chi ha contribuito a realizzare tale obiettivo e dimostrato affinità con le teorie dell’Accademia.

Quest’anno, nella prestigiosa cornice dell’#HotelPrincipediSavoia a Milano, è stata la volta di #CarloPetrini, il fondatore di #SlowFood e dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche per “l’eccezionale impegno svolto a favore dell’educazione alimentare e della produzione sostenibile“. Dal 1986 Slow Food  si propone d’insegnare a dare il giusto valore al cibo, che significa  “dare la giusta importanza al piacere, imparando a godere della diversità delle ricette e dei sapori, a riconoscere la varietà dei luoghi di produzione e degli artefici, a rispettare i ritmi delle stagioni e del convivio”. Lo spirito contadino dovrebbe insegna molte cose al sistema dell’economia.

Petrini accusa un sistema produttivo “squilibrato” dettato dal consumismo: chi produce guadagna poco, ci sono troppi sprechi e poco rispetto per il cibo. I contadini, gli agricoltori vanno tutelati, sono loro il cuore del nostro sistema alimentare. La produzione locale va incentivata,e la biodiversità protetta, bisogna imparare a consumare meno e godere di più di un frutto della terra, di una  pietanza.

Petrini si è detto orgoglioso e fiero e ha dichiarato che investirà il premio nella sua università. Ha tenuto a precisare che è importante considerare che la cucina italiana è anche risultato di lavori di meticciato, destinato ad aumentare con l’elevato numero di comunità straniere presenti nel nostro territorio che influenzeranno inevitabilmente la nostra gastronomia.

Da sx Fabrizio Cadei, Stefano Benedetti, Carlo Petrini

 

 

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