Basta un castello in pietra su una collina per regalare emozioni a un pubblico gourmet insaziabile di sfizi culinari? Diciamo che la premessa è buona, il luogo è davvero incantevole, e la vista su Brescia città offre un’ulteriore suggestione.

Ma Alberto Riboldi , chef e Patron di Castello Malvezzi è ambizioso,  e soprattutto ha imparato nel corso della sua esperienza come “stupire” in semplicità di gesti e con una cura spasmodica del prodotto reso creazione sublime. La sua creatività lo fa volare in alto, le idee non mancano e nemmeno la conoscenza di un mercato agguerrito.

Ieri ci ha dato dimostrazione di cosa vuol dire un “evento di cucina” nel senso più alto del termine. Una serata dedicata a Brescia e all’arrivo della stagione del risveglio, chiamata “bentornata primavera”, che ha sapientemente diviso  in quattro fasi, ognuna con una sua personalità, come quelle dei tre chef coinvolti nel suggestivo progetto. Alberto ha ospitato in casa Stefano Cerveni (“Le Due Colombe” ,Cortefranca) e Matteo Felter (“Grand Hotel Fasano, Gardone Riviera).

Arrivati al Castello un percorso tra ghiaia, scalini di pietra, e vasi fiamma ci ha condotto sulla terrazza, dove accolti dallo Chef abbiamo brindato con una bollicina, Franciacorta Brut Millesimato Emozione (Cantine Villa), e provato i salumi di casa, siamo a Brescia il salame non deve mancare! La seconda fase ci ha visto partecipi di un “Aperitivo Live”, i tre Chef hanno preparato davanti agli ospiti una serie di aperitivi decisamente accattivanti alla vista, per poi regalare un’esplosione di gusto e la voglia di riprovarli.

Piatti semplici al racconto ma complessi nel loro concepimento, con ingredienti di altissima qualità e una lavorazione speciale.

Ve li dico quasi tutti:
#Cremebrûlé di #foiegras #germogli e #acetobalsamicotradizionale

#cremadipiselli spuma di #burrata e piselli,

insalata di #seppia psicadelica con #ketchup di #peperonerosso #peperonegiallo #fave polvere di #barbabietola,

cialda di #polenta con #baccala e #lime,

#uovopoche fritto su panbrioche spuma di #foiegras e formaggio fuso

 

 

 

 

 

#spugnadicaffe

#chutneydimandarino e #foiegras

In accompagnamento sempre un Brut Millesimato di casa Villa.

La terza fase, “A tavola”,  quella che ha come “protagonista” della scena il caviale il #caviarcalvisius #siberian e non solo, vede i tre chef e la loro brigata impegnati nella creazione di tre portate a tema.

#albertoriboldi con pasta, gambero di fiume, cicoriette di campo e #caviarcalvisius #siberian 

#matteofelter con trota al fumo su patata all’olio, cipolla rossa in scapece e  #caviarcalvisius tradition

#stefanocerveni “uovo” di fassona alla coque, salsa d’ostrica, germogli di boraggine, polvere di caviale 

Il dolce, un sorbetto ai frutti e a seguire una frolla con lamponi di #albertoriboldi .

 

I vini: Franciacorta Boke Rose, ExtraBrut Millesimato, Brut Millesimato.

Vi chiederete se ci sta una quarta fase per davvero; la più intima, la più “speciale”, quella che ha condotto  gli ospiti in cantina per un calice di VillaFranciacorta del 1993.

Cosa ci è rimasto di questa serata? Non soltanto il ricordo di un’ottima esperienza gourmet in piacevole compagnia, ma l’affiatamento di tre professionisti, che hanno saputo rendere allegra una cena cosi “impegnativa” per la concentrazione che ognuno ha messo nell’assaporare piatti semplici e complessi al tempo stesso, che fanno onore a un territorio di grande valore enogastromico, fatto di gente concreta, che si mette in gioco, che cerca nuovi traguardi continuamente, un territorio con un retaggio agricolo ma con un’imprenditoria da sempre molto forte. A fine serata i tre Chef e la loro brigata, che durante la cena si sono fatti riprendere trasmettendo live tutti i loro movimenti, si sono detti divertiti, sappiamo il loro lavoro è piuttosto duro e infatti ci ricordano che i problemi ci sono, “non sempre è festa” dice uno di loro “ma se ci metti la giusta voglia ed energia arrivi dove vuoi arrivare”.

 

 

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